
Città del sole, del mare, della pizza, Napoli è senza dubbio meta preferita degli artisti di strada che affollano le strade della città. Benché non siano professionisti, molti improvvisano con grande maestria esibizioni allegre e divertenti per tirare avanti o anche solo per strappare un sorriso ai passanti. Ma tra i tanti artisti che popolano i marciapiedi noi abbiamo cercato quelli più originali e abbiamo fatto loro qualche domanda sulla vita che conducono e sulla loro attività.
Ciò che ne è venuto fuori è stato un panorama alquanto multiforme, che se da un lato vede un generale disinteresse da parte del Comune per la concessione di licenze per l’occupazione del suolo pubblico, dall’altro vede anche una certa tolleranza e apertura verso questo genere di figure, che di fatto non hanno limitazioni e zone assegnate. Se questo può sembrare un bene, d’altro canto molti di loro lamentano una sorta di concorrenza e si dichiarano propensi al pagamento di una quota, per avere sicurezza di guadagni maggiori. Questi ultimi, infatti, sono variabili specialmente in relazione ai periodi dell’anno, raggiungendo il massimo picco durante il periodo natalizio. “Se ci fosse qualcosa in più non sarebbe male”, questo il pensiero comune dei nostri intervistati, che ciononostante considerano la loro occupazione una validissima alternativa all’elemosina e ad altri lavoretti occasionali.







Quest’attività, infatti, nonostante i miseri guadagni dona immensa gioia nell’esercitarla, perché è un modo per rendere felici i passanti e regalare loro un attimo di gioia. Che si tratti di un’opera d’arte dipinta sul marciapiede, di una musica prodotta con svariati mezzi e supporti, di un breve show con un pupazzo o di un travestimento, questa è un’arte che si gioca in venti secondi. E sono proprio questi venti secondi a fare la differenza, riuscendo a strappare a chi passa, oltre al sorriso, anche una monetina. Se questa arriva, bene, altrimenti anche solo una foto, o uno sguardo divertito avrà comunque riempito il cuore di questi artisti girovaghi.