
Un’altra brutta notizia arriva ai dipendenti e alle famiglie del colosso francese Leroy Merlin Afragola sito nella località commerciale “Marchesa” in provincia di Napoli, lo stabilimento abbasserà le saracinesche il 4 gennaio prossimo. Un altro gigante scappa da questo polo commerciale “Le porte di Napoli”, al confine tra Acerra e Afragola, uno dei primi centri commerciali ad aprire, prima ancora del Vulcano Buono di Nola e di altri complessi ricreativi. Ma purtroppo la crisi degli acquisti sempre più forte e la spietata concorrenza, contrapposta ad alti costi di gestione di queste strutture spesso determina la loro disfatta. Proprio il marchio di bricolage e ferramenta Leroy Merlin, aveva deciso di investire in questa zona, sostituendo la vecchia azienda “Castorama” altro colosso del bricolage scappato prima ancora di lui. Ma i risultati sono stati deludenti, e non al livello probabilmente dell’altro punto vendita sito in un’altra località di Afragola, a Cantariello, di fianco all’Ikea, che sembra essere al momento l’unico che incassa e sopporta ancora la crisi.
Così dopo poco più di due anni dall’inaugurazione avvenuta il 30 ottobre del 2012, la direzione di Leroy Merlin ha deciso di puntare altrove e in particolare sul nuovo sito, polo commerciale in via di apertura a Torre Annunziata, vicino Pompei, in cui saranno integrati tutti i dipendenti di Afragola, disposti ad accollarsi sulle spalle un viaggio giornaliero tra andata e ritorno che potrebbe sfiorare i 40 km. Questa l’unica via d’uscita per i lavoratori che solo così potranno preservare il loro posto di lavoro e trasferirsi così nella nuova sede. Purtroppo però quelli che per ora sono assunti con contratti part time, non potranno sicuramente proseguire se non incentivati, questa loro avventura lavorativa, dati gli stipendi dimezzati. La situazione generale del commercio nella grande distribuzione è ormai precaria un po’ ovunque, e le aziende come ad esempio l’Auchan di Nola spesso ricorrono a contratti di solidarietà per non effettuare licenziamenti. A subirne le pene i dipendenti costretti ad accettare stipendi tagliati per non restare a casa. Da gennaio, quindi, Il centro commerciale “Le porte di Napoli” perderà un altro suo protagonista principale e dovrà lottare ancora per resistere dopo il dimezzarsi dell’Ipercoop e la chiusura già del gruppo di Eldo e Mandi.