
L’ipocondria è la preoccupazione costante ed eccessiva per la propria salute. Un soggetto ipocondriaco si mostra continuamente preoccupato e vive con la paura, o con la convinzione di avere una grave malattia. Dinnanzi a un lieve dolore proveniente da una qualsiasi parte del corpo, la persona affetta da ipocondria avverte una forte ansia, temendo addirittura il rischio di un infarto, un ictus o una qualsiasi altra grave malattia.
Il pensiero ossessivo di essere malato porta il soggetto stesso il più delle volte a somatizzare molti dei sintomi che percepisce e, in alcuni casi, può arrivare ad ammalarsi del disturbo fisico che sospettava di avere. Oggigiorno, ad arricchire le ansie del soggetto ipocondriaco ci pensa internet, che con la sua vasta biblioteca medica, da la possibilità di auto-informarsi su svariate malattie, nelle quali si vanno a cercare sintomi simili a quelli avvertiti dallo pseudo-malato, confondendolo e facendolo addirittura immedesimare nella patologia descritta, anche se quest’ultima ha ben poco a che fare con i sintomi realmente o presumibilmente provati da chi teme di essere malato, ed è qui che l’ipocondria sfocia nella cybercondria.
Va inoltre riportato che chi soffre d’ipocondria, raramente chiede aiuto in modo spontaneo ad uno psicologo o uno psicoterapeuta, dal momento che non pensa di avere un problema che derivi dalla sfera psicologica. L’aiuto di uno specialista invece potrebbe dare la possibilità al paziente di arrivare a monte delle sue preoccupazioni attraverso delle specifiche sedute, accompagnate laddove servano anche da farmaci che tranquillizzino lo stato ansioso ed emotivo del paziente.
Tale percorso porterà finalmente il paziente ipocondriaco a interrompere il circolo vizioso che ha contribuito alla creazione e alla persistenza del suo problema. In conclusione, se chi soffre d’ipocondria riesce a capacitarsi che tale patologia non è altro che un condizionamento mentale, una psico-malattia, o per meglio definirla una preoccupazione, magari riuscirà anche a comprendere che è più facile “lasciarci le penne” con ad esempio un aereo che gli precipiti addosso in un qualsiasi istante della sua vita, solo che di quello non se ne preoccupa mica?