
“Si alza il Vento” è l’ultima fatica del regista e produttore giapponese di anime Hayao Miyazaki. Purtroppo l’ultima non solo in ordine cronologico. Miyazaki, infatti, la cui fama è ormai internazionale, ha deciso di chiudere in anticipo la sua carriera. L’annuncio è stato dato durante la 70° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia proprio in occasione della presentazione della pellicola. Questo ritiro inaspettato non poteva che destare stupore e tristezza per i fan del regista che ha dimostrato fin dall’inizio tutto il suo talento, vincendo meritatamente molti premi prestigiosi: l’Oscar nel 2003 per il film “La città incantata” e il Leone d’Oro alla carriera ricevuto alla Mostra di Venezia nel 2005.
C’è da dire però che con la sua ultima fatica cinemtografica Myhazaki saluta il suo pubblico in maniera esemplare. La pellicola, infatti, è la prova dell’amore e della passione che il registra riesce a far trapelare in ogni suo lavoro. Miyazaki è dotato di una capacità di immaginazione fuori dal comune, riesce a dare vita con dettagli eccezionali, a strane creature, mondi e paesaggi affascinanti e talvolta surreali. Tutto ciò preferendo le tecniche di disegno tradizionali rispetto all’uso della grafica computerizzata. La pellicola del cineasta giapponese racchiude anche l’enfasi per il volo, e in generale per tutte le macchine volanti. Un amore nato dal fatto che il padre del regista possedeva una fabbrica di componenti per aerei tra cui i famosi caccia “Zero”. Il lungometraggio che ha come sfondo il Giappone del 1918, narra la storia di Jirō Horikoshi ragazzino di provincia che sogna di diventare pilota, ma è ostacolato da una grave miopia. Nei suoi sogni incontra il famoso progettista di aerei, l’italiano Caproni che lo esorta a non mollare, spiegandogli che progettare aerei è più bello che farli volare. E cosi, divenuto adulto si sposta a Tokyo dove studia ingegneria. Durante il viaggio in treno un evento inaspettato gli permetterà di salvare la vita a quella che sarà in futuro suo moglie, Nahoko. Terminati gli studi, inizia a lavorare per la Mitsubishi dove viene assegnato ad un team di progettisti di aerei da caccia. Per conto dell’azienda, si reca successivamente in Germania per acquisire le tecniche di costruzione del paese e ottenere la licenza di produzione di un aereo Junkers. Qui non solo ha uno scontro con alcuni soldati, ma ha anche la sfortuna di assistere ad un raid della Gestapo. Lo spiacevole accaduto gli fa sognare nuovamente Caproni, il quale gli spiega come il mondo sia un posto migliore grazie agli aerei e che è solo colpa dell’uomo se questi vengono utilizzati erroneamente. Nel 1932 viene promosso capo ingegnere per la progettazione di una aereo da caccia per la marina militare, ma il suo progetto fallisce, quindi deluso decide di trascorrere alcuni giorni in un luogo di villeggiatura, dove rincontra Nahoko. I due si innamorano e poco dopo si fidanzano, ma la ragazza malata di tubercolosi si rifiuta di sposarlo fino a quando non sarà guarita. Purtroppo per lei le sue condizioni peggiorano tanto da costringerla a recarsi in un sanatorio per tentare di recuperare le forze. Nel frattempo, Jirō è costretto ad una sorta di esilio, poiché, entrato in contatto con Hans Castorp un critico del regime nazista, è ricercato dalla polizia. In questo lasso di tempo però, ha la possibilità sia di lavorare ad un nuovo progetto per la marina, sia di sposare la sua dolce metà grazie all’aiuto degli amici più cari, che organizzano per loro un matrimonio tradizionale.
Nonostante le avversità, i neo sposi trascorrono bei momenti insieme, ma quando tutto sembra andare per il meglio le cose precipitano. Una volta finito il progetto a cui stava lavorando, Jirō parte per recarsi al collaudo del prototipo Mitsubishi A5M e la moglie, rimasta sola, decide di recarsi in sanatorio per morire lasciando lettere di addio al marito e agli amici. Al sito di collaudo, Jirō è distratto da una strana e improvvisa raffica di vento, segno che la sua amata non c’è più. Durante la seconda guerra mondiale dove è coinvolto anche il Giappone, Jirō sogna ancora di parlare con Caproni stavolta per dirgli quanto sia amareggiato dal fatto che i suoi aerei siano utilizzati come strumenti di morte. Caproni lo consola dicendogli che comunque sia, il suo sogno pur tra tante difficoltà si è realizzato e proprio in quel momento un gruppo di bellissimi aerei sfreccia davanti a loro. Il sogno di Jirō si conclude nel migliore dei modi: Nahoko lo esorta a non lasciarsi andare e a vivere la sua vita. Una trama avvincente dunque, che resterà nelle sale cinematografiche fino al 16 settembre 2014. Altra data importante da ricordare è invece l’8 novembre 2014, giorno in cui l’Academy consegnerà a Miyazaki l’ Oscar alla carriera.