

Grazie all’ apporto e alle amicizie nelle alte sfere di questi intermediari, il giro degli appalti era una vera e propria “cupola”, come spiegano il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e il pm Claudio Gittardi che prometteva avanzamenti di carriera, grazie a protezioni politiche, a manager e pubblici ufficiali disponibili a pilotare le gare a favore degli imprenditori che versavano le mazzette. Mazzette cospicue visto che per un appalto di circa 67 milioni di euro, aggiudicato poi dalla società cooperativa Celfa e dalla Maltauro Costruzioni s.p.a. ci voleva una “stecca” da 600 mila euro. Cambiavano in proporzione solo le cifre ma anche per gli appalti minori il meccanismo delinquenziale era lo stesso.[divider]Dopo le intercettazioni e le riprese video in cui si vede chiaramente il passaggio di denaro tra le persone coinvolte, sono di ieri le prime parziali ammissioni di colpa. Maltauro, nell’interrogatorio di garanzia ha infatti ammesso di aver dato soldi alla cricca politica manageriale che gestiva la “cupola” e che questo sistema che vedeva protagonisti i mediatori era la prassi, «non ci sono alternative» ammette Maltauro; l’imprenditore veneto però chiarisce di non aver fatto parte di alcuna associazione a delinquere che pilotava gli appalti.
Angelo Paris invece commenta la faccenda dicendo che le sue colpe sono quelle di «essersi fidato, sbagliando, di alcune persone».

A seguito di queste becere faccende tutte “italiote” sono partiti i commenti politici. Mentre dal Movimento 5 Stelle le critiche sono feroci e si chiede la chiusura immediata dei cantieri, Silvio Berlusconi minimizza e dichiara che «Molte cose sono aria fritta; in tutte le cose che riguardano appalti ci sono delle telefonate, è la vita. Succede in tutto il mondo, non dobbiamo scandalizzarci, molte cose sono millantate e non vere».
A tuonare contro la chiusura dell’Expo di Milano è il Premier Renzi che dice «i delinquenti vanno fermati, i lavori no» Nonostante tutti gli esperti sondaggisti gli abbiano chiesto di non esporsi troppo sulla faccenda rischiando di perdere punti preziosi per le votazioni europee, Renzi decide di “metterci la faccia”.«L’Expo – suona la carica il presidente del consiglio – e’ una grandissima occasione per l’Italia, in molti mi dicono ‘chi te lo fa fare’ o i sondaggisti sostengono che non mi conviene entrare in quella dinamica e mischiare la mia faccia pulita con quei problemi. Ma l’Expo e’ una grandissima opportunità e preferisco perdere qualche punto nei sondaggi che un’occasione che vuol dire investimenti e posti di lavoro. Abbiamo il diritto di provarci».[divider]A presiedere i lavori e la correttezza degli appalti è stata quindi nominata una Task force presieduta dall’Autority anti corruzione affidata a Raffaele Cantone.

Dello stesso avviso anche il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che dichiara che «per quanto mi senta addolorato da quanto successo, spero si possa procedere rapidamente nella realizzazione del crono-programma previsto».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
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