
Tutti in piazza contro Renzi, il suo governo, i job acts, l’austerity e il piano casa del Ministro delle Infrastrutture Lupi. Tutti assieme a manifestare sabato a Roma dalle 14: studenti, precari, disoccupati, persone senza casa.
Le motivazioni della manifestazione sono precise: il lavoro non può più essere un miraggio ma un diritto e la precarietà non può più essere la regola; il diritto all’abitare è inalienabile e la nuova norma introdotta dal Ministro Lupi, secondo cui per le case occupate è vietata la residenza e l’allaccio delle utenze è inammissibile; il governo Renzi sta continuando ad affamare tutti.[divider]
L’adesione è stata alta da parte di varie città italiane con la partecipazione di gruppi di varie associazioni, centri sociali, movimenti no Tav e no Muos. Già da giorni la Digos e i carabinieri del Nucleo Informativo erano al lavoro per controllare lungo il percorso stabilito per il passaggio del corteo l’eventuale presenza di spranghe, bastoni ed altro.
Ed è per questo che prima dell’arrivo nella Capitale, alcuni bus provenienti da fuori Roma, soprattutto di manifestanti dell’Emilia Romagna, sono stati bloccati e perquisiti alla ricerca di armi, mazze e sampietrini. I partecipanti parlano addirittura dell’arrivo del reparto dei celerini a bloccare il passaggio dei bus; scherzosamente, al termine delle perquisizioni, i bolognesi sui social ironicamente chiudono la faccenda con la battuta “non hanno trovato nulla. Non siamo noi a nascondere Dell’Utri“.
All’arrivo a Roma e al compattarsi del corteo tutti i manifestanti all’urlo di “casa, reddito, dignità” partono alla volta dei vari ministeri da attaccare, su tutti quello dell’Economia, del Welfare e delle Infrastrutture. Davanti alle sedi ministeriali alcuni manifestanti, oltre al classico lancio di uova e frutta, hanno inscenato una particolare forma di protesta: uomini e donne hanno abbassato i pantaloni e orinato davanti ai palazzi del potere economico italiano.
Lungo il percorso da Porta Pia a Via del Policlinico passando per Piazza Barberini, Via Veneto e Via Solferino la situazione è presto degenerata e non sono mancati gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti.
Soprattutto in via Veneto, sede del Ministero del Welfare, ci sono state cariche e scontri con lancio di oggetti, bottiglie e petardi contro i blindati e cariche della polizia. La guerriglia ha provocato feriti per ambedue gli schieramenti e diversi fermati. Un ferimento grave non è però avvenuto per una carica ma per un errato scoppio di un petardo; un manifestante peruviano si è visto esplodere il petardo in mano ed ha per questo perso alcune dita.[divider]
Novità di questa manifestazione è il passaggio dai violenti black bloc ai blu bloc: alcune azioni eclatanti durante il percorso del corteo sono state ad opera, non più di ragazzi incappucciati e vestiti con una felpa nera, ma persone che indossavano giacche a vento color blu. Terminate le azioni questi manifestanti hanno tolto queste giacche lasciandole tutte lungo via del Tritone, in pieno centro a Roma.
Il bilancio della giornata di forti scontri e violenza sulle strade della Capitale è di oltre una decina di manifestanti feriti e trasportati in ospedale ed altrettanti tra le forze dell’ordine. I fermati sono stati 6 provenienti dal Lazio, dalla Campania e dalla Calabria; i reati contestati sono violenza alla resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Tra questi c’è il giovane Ugo, di Napoli, i cui compagni chiedono una rapida liberazione. Si complimenta per l’azione congiunta di tutte le forze dell’ordine il Ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha definito la manifestazione di sabato pomeriggio «l’ennesimo tentativo di saccheggio».[divider]Guarda il video degli scontri
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Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
Le motivazioni della manifestazione sono precise: il lavoro non può più essere un miraggio ma un diritto e la precarietà non può più essere la regola; il diritto all’abitare è inalienabile e la nuova norma introdotta dal Ministro Lupi, secondo cui per le case occupate è vietata la residenza e l’allaccio delle utenze è inammissibile; il governo Renzi sta continuando ad affamare tutti.[divider]
L’adesione è stata alta da parte di varie città italiane con la partecipazione di gruppi di varie associazioni, centri sociali, movimenti no Tav e no Muos. Già da giorni la Digos e i carabinieri del Nucleo Informativo erano al lavoro per controllare lungo il percorso stabilito per il passaggio del corteo l’eventuale presenza di spranghe, bastoni ed altro.
Ed è per questo che prima dell’arrivo nella Capitale, alcuni bus provenienti da fuori Roma, soprattutto di manifestanti dell’Emilia Romagna, sono stati bloccati e perquisiti alla ricerca di armi, mazze e sampietrini. I partecipanti parlano addirittura dell’arrivo del reparto dei celerini a bloccare il passaggio dei bus; scherzosamente, al termine delle perquisizioni, i bolognesi sui social ironicamente chiudono la faccenda con la battuta “non hanno trovato nulla. Non siamo noi a nascondere Dell’Utri“.
All’arrivo a Roma e al compattarsi del corteo tutti i manifestanti all’urlo di “casa, reddito, dignità” partono alla volta dei vari ministeri da attaccare, su tutti quello dell’Economia, del Welfare e delle Infrastrutture. Davanti alle sedi ministeriali alcuni manifestanti, oltre al classico lancio di uova e frutta, hanno inscenato una particolare forma di protesta: uomini e donne hanno abbassato i pantaloni e orinato davanti ai palazzi del potere economico italiano.
Lungo il percorso da Porta Pia a Via del Policlinico passando per Piazza Barberini, Via Veneto e Via Solferino la situazione è presto degenerata e non sono mancati gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti.
Soprattutto in via Veneto, sede del Ministero del Welfare, ci sono state cariche e scontri con lancio di oggetti, bottiglie e petardi contro i blindati e cariche della polizia. La guerriglia ha provocato feriti per ambedue gli schieramenti e diversi fermati. Un ferimento grave non è però avvenuto per una carica ma per un errato scoppio di un petardo; un manifestante peruviano si è visto esplodere il petardo in mano ed ha per questo perso alcune dita.[divider]
Novità di questa manifestazione è il passaggio dai violenti black bloc ai blu bloc: alcune azioni eclatanti durante il percorso del corteo sono state ad opera, non più di ragazzi incappucciati e vestiti con una felpa nera, ma persone che indossavano giacche a vento color blu. Terminate le azioni questi manifestanti hanno tolto queste giacche lasciandole tutte lungo via del Tritone, in pieno centro a Roma.

Il bilancio della giornata di forti scontri e violenza sulle strade della Capitale è di oltre una decina di manifestanti feriti e trasportati in ospedale ed altrettanti tra le forze dell’ordine. I fermati sono stati 6 provenienti dal Lazio, dalla Campania e dalla Calabria; i reati contestati sono violenza alla resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Tra questi c’è il giovane Ugo, di Napoli, i cui compagni chiedono una rapida liberazione. Si complimenta per l’azione congiunta di tutte le forze dell’ordine il Ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha definito la manifestazione di sabato pomeriggio «l’ennesimo tentativo di saccheggio».[divider]Guarda il video degli scontri
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