Manca meno di un mese ormai al Festival Internazionale del Giornalismo, che si terrà da mercoledì 30 aprile a domenica 4 maggio 2014 in Perugia; mentre l’anteprima sarà a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, il 28 aprile. Il Festival, ideato da Arianna Ciccone e Christopher Potter, è stato lanciato nel 2006 con il fine di diffondere concetti chiave come libertà di stampa, necessità di informazione e democrazia. Media e potere dunque, influenze, possibilità di espressione senza censure o occultamenti; tutto ciò è o sarà possibile?[divider] Nell’era del web 2.0, senza dubbio, si tende a modificare un sistema verticalizzato rendendolo accessibile ai più. Ed è “la massa”, ovvero il popolo, il vero protagonista di questa ottava edizione: con lotte e proteste, ha preteso che l’evento si svolgesse. Il Festival, difatti, rischiava di fermarsi alla sua settima edizione, poiché quest’anno i fondi pubblici scarseggiavano. I cittadini italiani, però, non l’hanno accettato e sul web è scoppiata una vera e propria campagna pro festival, convincendo gli organizzatori a realizzare la manifestazione, trovando soluzioni alternative. I fondi sono stati versati sia dall’Ordine dei Giornalisti, con una cifra pari circa a 20 mila euro, sia da La Repubblica e da Il Fatto Quotidiano, grazie ai quali si è raggiunta una cifra pari a circa 115 mila euro.[divider] Infine, il progetto è stato sposato anche da una serie di importanti sponsor, quali Amazon, Nestlè, Tim, Google, Eurochocolate ed Enel. Un Festival del popolo: desiderato e realizzato grazie alla sua voce; una voce che è stata udibile, a sua volta, grazie al web. Un Festival che parla di libertà e di democrazia, ma che sarà assolutamente e totalmente privato; ovvero non sono stati versati e voluti finanziamenti dalle Istituzioni. La manifestazione, che prevede numerosi incontri, workshops, dibattiti, proiezioni di documentari, affronterà anche il tema legato al crowdfunding, ai commenti online, all’anonimato e il ruolo della donna, come la differenza nell’impostazione del pezzo (nella scrittura, nell’impaginazione), nella versione cartacea e in quella digital. Cambiamenti a cui, nel bene e nel male, bisogna riuscire ad adattarsi; perché questo mondo è in continua ed irrefrenabile evoluzione.[divider] Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui