L’ Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha consacrato con l’oscar “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino nella storia del cinema internazionale. Il film ha fatto incetta di premi in ogni festival a cui ha partecipato, e questo è tutto dire su quanto venisse apprezzato dai critici cinematografici di tutto il mondo ma non è detto che tutto il mondo sia un critico cinematografico. Anzi tranne in casi sporadici, i film apprezzati dalla critica non hanno mai avuto un ottimo seguito di pubblico, sarà stata l’origine partenopea di Paolo Sorrentino con la citazione durante la premiazione del mito di “Maradona” a illudere il pubblico che poteva essere una film nazional-popolare o forse il trailer sulle note di Raffaella Carrà. Ma non è così, l’interpretazione di Toni Servillo è a dir poco fantastica, la sua sagoma durante l’introduzione iniziale, varrebbe da sola il prezzo del biglietto. Si è cercato di rappresentare il “vuoto” e l’inconcludenza della borghesia romana/italiana, tutto nella cornice della Roma felliniana.
Quella cornice che non ha potuto non suscitare in tutti i critici della vecchia guardia ricordi della dolce vita, in una Roma piena di occasioni e storia, ma che purtroppo sta sbiadendo come una polaroid davanti alla file ai botteghini per vedere Checco Zalone.[divider]Guarda il trailer del film
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