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oveva essere una festa e si è concluso con un nulla di fatto. La palla è di nuovo al centro e a contendersela questa volta rimangono la Regione Campania e il Comune di Napoli. Dopo l’incendio del 4 Marzo scorso – le cui cause, accidentali o dolose, devono essere ancora accertate e gli eventuali criminali identificati – dopo un anno le fiammate non si vedono ma si sentono ancora e la situazione ritorna ad appantanarsi.[divider]
Mentre nella sala accanto rimaneva da sola per circa 2 ore la neo Ministro per l’Istruzione e la Ricerca Stefania Giannini, Regione e Comune avevano deciso di tenere ancora in stand by la firma. “Ci vorrà qualche giorno ancora, ci sono ancora dettagli da limare”, ha dichiarato il consigliere di Città della Scienza Enzo Lipardi per cercare di stemperare gli animi prima che emergesse chiaro lo scontro politico.
Motivo unico della mancata firma è che l’Accordo di Programma Quadro per la ricostruzione del polo museale- scientifico , per il Comune doveva necessariamente comprendere anche un accordo per la bonifica del sito e di tutto il litorale di Bagnoli-Coroglio – pena la richiesta di ricostruzione in altro sito- mentre per la Regione Campania non erano interessi che coincidevano.
Alle ore 17, orario di incontro per la stipula della firma e nuovo inizio, forse, per Città della Scienza, è stato solo momento di imbarazzo da parte del Ministro Giannini e del Presidente di Città della Scienza-Fondazione Idis Vittorio Silvestrini.
Dal canto loro le amministrazioni comunali e regionali rimangono sulle loro posizioni e si accusano a vicenda. Il vicesindaco Tommaso Sodano ha dichiarato a fine giornata che “abbiamo appreso (il Comune n.d.r.) solo alle 17 che la Regione ha posto una pregiudiziale sulla bonifica di Bagnoli. Siamo esterrefatti. Da parte nostra abbiamo sempre detto che le due cose, ricostruzione di Città della Scienza e bonifica di Coroglio, andavano assieme. Inoltre mancavano anche la delibera regionale per il finanziamento dell’opera il che avrebbe reso nulla l’accordo. C’è poi l’aspetto politico: all’ultimo minuto utile la Regione ha posto l’esigenza della separazione della ricostruzione di Città della Scienza dalla bonifica di Bagnoli. È stata una novità apprendere dai dirigenti della Regione e dal vicepresidente Trombetti che avevano il mandato di firmare solo per la ricostruzione di Città della Scienza. Per noi non è ammissibile”. Di contro invece il presidente della Regione Stefano Caldoro da Twitter scrive che “Guido Trombetti (vice presidente regionale, presente all’incontro n.d.r.) era pronto a firmare per Città della Scienza. Pronti a risolvere anche gli altri problemi”. In una nota ufficiale la Regione sottolinea anche che “ufficialmente, come è noto a tutti, il Ministero dell’Ambiente si è espresso in maniera contraria in merito l’inserimento dell’argomento nell’accordo di oggi. Quindi senza il Governo il tema non esiste (…) La Regione non poteva dunque porre alcuna pregiudiziale”. [divider]
Delusi ed evidentemente amareggiati sono la Ministro Giannini e Silvestrini. La prima arrivata a Napoli per la sua prima visita ufficiale a capo del Ministero durante il suo intervento pubblico dice “sarebbe stato meglio trovare prima le limature sugli accordi. Il tempo non è una variabile indipendente; personalmente credo che la questione bonifica possa andare di pari passo con la ricostruzione di Città della Scienza. C’è un provvedimento del 2011 al quale credo si ispireranno sia la Regione che il Comune”. Il Presidente Silvestrini si dice profondamente deluso “Doveva essere una giornata gioiosa, Napoli ha perso un’occasione. Ma resto fiducioso per il futuro”. Anche durante la sua intervista di qualche giorno fa al quotidiano “Il Mattino” il Presidente, parlando del superamento dell’impasse delle divergenze tra le istituzioni coinvolte, parlava di un “ottimo compromesso perchè da un lato vi era l’esigenza di restituire la spiaggia ai napoletani e dall’altro quella di mantenere la dimensione unitaria del polo scientifico”.
Gli unici al momento contenti della fase di stallo in cui si riposiziona la faccenda sono i movimenti del quartiere e gli ambientalisti. Questi ieri hanno bloccato per buona parte della giornata Piazza Bagnoli ed il traffico del quartiere per manifestare contro la ricostruzione della struttura sull’area destinata alla spiaggia pubblica. I manifestanti sottolineano che l’accordo che si sta per firmare è contro i piani urbanistici ed una delibera che 13.000 cittadini hanno firmato due anni fa.
“L’accordo di oggi è una deroga contro i provvedimenti approvati nell’ultimo decennio sul territorio. Inoltre, non si capisce perchè un Museo debba essere costruito in riva al mare. Pensiamo che la firma di quest’accordo impedisca il prosieguo della bonifica e della riqualificazione dell’area” le parole del portavoce del Circolo di Rifondazione Comunista di Fuorigrotta Antonio Perillo presente alla manifestazione.
Dopo la lunga e poco fruttuoso giornata di ieri Fondazione Idis – Città della Scienza con un comunicato stampa presenta con parole forti tutto il suo rammarico “Napoli non può continuare a morire, mentre si litiga sulle sue “magnifiche sorti e progressive”.

Mentre nella sala accanto rimaneva da sola per circa 2 ore la neo Ministro per l’Istruzione e la Ricerca Stefania Giannini, Regione e Comune avevano deciso di tenere ancora in stand by la firma. “Ci vorrà qualche giorno ancora, ci sono ancora dettagli da limare”, ha dichiarato il consigliere di Città della Scienza Enzo Lipardi per cercare di stemperare gli animi prima che emergesse chiaro lo scontro politico.
Motivo unico della mancata firma è che l’Accordo di Programma Quadro per la ricostruzione del polo museale- scientifico , per il Comune doveva necessariamente comprendere anche un accordo per la bonifica del sito e di tutto il litorale di Bagnoli-Coroglio – pena la richiesta di ricostruzione in altro sito- mentre per la Regione Campania non erano interessi che coincidevano.
Alle ore 17, orario di incontro per la stipula della firma e nuovo inizio, forse, per Città della Scienza, è stato solo momento di imbarazzo da parte del Ministro Giannini e del Presidente di Città della Scienza-Fondazione Idis Vittorio Silvestrini.
Dal canto loro le amministrazioni comunali e regionali rimangono sulle loro posizioni e si accusano a vicenda. Il vicesindaco Tommaso Sodano ha dichiarato a fine giornata che “abbiamo appreso (il Comune n.d.r.) solo alle 17 che la Regione ha posto una pregiudiziale sulla bonifica di Bagnoli. Siamo esterrefatti. Da parte nostra abbiamo sempre detto che le due cose, ricostruzione di Città della Scienza e bonifica di Coroglio, andavano assieme. Inoltre mancavano anche la delibera regionale per il finanziamento dell’opera il che avrebbe reso nulla l’accordo. C’è poi l’aspetto politico: all’ultimo minuto utile la Regione ha posto l’esigenza della separazione della ricostruzione di Città della Scienza dalla bonifica di Bagnoli. È stata una novità apprendere dai dirigenti della Regione e dal vicepresidente Trombetti che avevano il mandato di firmare solo per la ricostruzione di Città della Scienza. Per noi non è ammissibile”. Di contro invece il presidente della Regione Stefano Caldoro da Twitter scrive che “Guido Trombetti (vice presidente regionale, presente all’incontro n.d.r.) era pronto a firmare per Città della Scienza. Pronti a risolvere anche gli altri problemi”. In una nota ufficiale la Regione sottolinea anche che “ufficialmente, come è noto a tutti, il Ministero dell’Ambiente si è espresso in maniera contraria in merito l’inserimento dell’argomento nell’accordo di oggi. Quindi senza il Governo il tema non esiste (…) La Regione non poteva dunque porre alcuna pregiudiziale”. [divider]

Gli unici al momento contenti della fase di stallo in cui si riposiziona la faccenda sono i movimenti del quartiere e gli ambientalisti. Questi ieri hanno bloccato per buona parte della giornata Piazza Bagnoli ed il traffico del quartiere per manifestare contro la ricostruzione della struttura sull’area destinata alla spiaggia pubblica. I manifestanti sottolineano che l’accordo che si sta per firmare è contro i piani urbanistici ed una delibera che 13.000 cittadini hanno firmato due anni fa.
“L’accordo di oggi è una deroga contro i provvedimenti approvati nell’ultimo decennio sul territorio. Inoltre, non si capisce perchè un Museo debba essere costruito in riva al mare. Pensiamo che la firma di quest’accordo impedisca il prosieguo della bonifica e della riqualificazione dell’area” le parole del portavoce del Circolo di Rifondazione Comunista di Fuorigrotta Antonio Perillo presente alla manifestazione.
Dopo la lunga e poco fruttuoso giornata di ieri Fondazione Idis – Città della Scienza con un comunicato stampa presenta con parole forti tutto il suo rammarico “Napoli non può continuare a morire, mentre si litiga sulle sue “magnifiche sorti e progressive”.
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