

Era un posto distrutto, abbandonato da quasi vent’anni; un fantastico rudere trasformato in discarica, luogo di guardoni, tossici, con niente all’interno se non il cemento che lo reggeva in piedi.
Ma un giorno, 8 mesi fa, un gruppo di ragazzi – quasi tutti provenienti dal quartiere Bagnoli – hanno deciso di volerlo far rinascere. Rivive il Lido Pola di Coroglio, in Via Nisida 24.
A occupare il luogo, che negli anni passati è stato meta di tantissime famiglie della zona flegrea che volevano andare al mare, sono stati i ragazzi del Collettivo Bancarotta che dopo l’esperienza di occupazione e recupero dell’ex filiale di Banca Intesa presente nell’Area Italsider, si sono spostati – a causa del sequestro, l’11 Aprile 2012, di tutta l’area da parte della magistratura per indagini sul disastro ambientale occorso nella zona industriale bagnolese – a Coroglio. Dopo che il collettivo e tutta la sua comunità rimase senza spazi per poter svolgere le attività alle quali i cittadini partecipavano ogni giorno, dopo un mese di movimento, attacchi alla BagnoliFutura delegittimata del suo potere dal basso e di corsi e laboratori per strada, i ragazzi sono arrivati all’ex Lido Pola, che inserito nella lista dei beni trasferibili del demanio per la ridicola cifra di 830.000 euro, diventa anch’esso uno spazio di aggregazione autogestito e presidio cittadino per la bonifica del litorale e la ripubblicizzazione dello stesso. Purtroppo per tale occupazione di pubblico spazio due attivisti del Collettivo si sono visti recapitare denunce per “invasione, deturpazione e concorso di reato”.[divider]
Dopo 8 mesi di eventi, concerti, proiezioni di film e presentazione di libri, l’ex Lido Pola vuole diventare nuovamente location per attività ludico-ricreative oltre che culturali.
Domenica 26 Gennaio dalle ore 18 verranno presentati i laboratori. Tra questi: il laboratorio di teatro, il laboratorio di percussioni e batteria a cura dei maestri Angelo Calabrese e Gianluca Salerno in arte Xangò, il laboratorio di chitarra per adulti ed il corso di danze balcaniche. A seguire sarà possibile cenare a prezzi popolari cominciando così a contribuire fattivamente anche al progetto “Taverna Sociale Lido Pola“. Ad allietare tutti i partecipanti ci sarà la performance di percussioni live dei maestri Iermano, Calabrese e Xangò.
Domenico, uno dei ragazzi del collettivo Bancarotta definisce l’ex Lido “un vero e proprio cantiere sociale e di sperimentazione, uno spazio nella Babilonia che viviamo ogni giorno, dopo vent’anni di dismissione della fabbrica e mancato sviluppo. Dopo i lavori per la vivibilità dello spazio, finalmente è arrivata l’ora di riempire lo spazio di attività e progetti”.[divider]
Bancarotta però non è solo a favore della “questione bagnolese”. Domenico infatti sottolinea come l’attenzione è volta a ogni tipo di problematica sociale nel tentativo di dare una “risposta dal basso alla crisi, in alternativa all’austerity proposta da BCE & co.”. “Bancarotta – continua Domenico – partecipa a dei percorsi come “Magnammece ‘o pesone” come risposta alla crisi e forma di reddito indiretto riappropriandosi di strutture in un periodo dove la svendita degli immobili pubblici è all’ordine del giorno così come la mancanza di tetti e fa parte del comitato “BonifichiamoBagnoli” e “una spiaggia per tutti”.
Ma un giorno, 8 mesi fa, un gruppo di ragazzi – quasi tutti provenienti dal quartiere Bagnoli – hanno deciso di volerlo far rinascere. Rivive il Lido Pola di Coroglio, in Via Nisida 24.
A occupare il luogo, che negli anni passati è stato meta di tantissime famiglie della zona flegrea che volevano andare al mare, sono stati i ragazzi del Collettivo Bancarotta che dopo l’esperienza di occupazione e recupero dell’ex filiale di Banca Intesa presente nell’Area Italsider, si sono spostati – a causa del sequestro, l’11 Aprile 2012, di tutta l’area da parte della magistratura per indagini sul disastro ambientale occorso nella zona industriale bagnolese – a Coroglio. Dopo che il collettivo e tutta la sua comunità rimase senza spazi per poter svolgere le attività alle quali i cittadini partecipavano ogni giorno, dopo un mese di movimento, attacchi alla BagnoliFutura delegittimata del suo potere dal basso e di corsi e laboratori per strada, i ragazzi sono arrivati all’ex Lido Pola, che inserito nella lista dei beni trasferibili del demanio per la ridicola cifra di 830.000 euro, diventa anch’esso uno spazio di aggregazione autogestito e presidio cittadino per la bonifica del litorale e la ripubblicizzazione dello stesso. Purtroppo per tale occupazione di pubblico spazio due attivisti del Collettivo si sono visti recapitare denunce per “invasione, deturpazione e concorso di reato”.[divider]
Dopo 8 mesi di eventi, concerti, proiezioni di film e presentazione di libri, l’ex Lido Pola vuole diventare nuovamente location per attività ludico-ricreative oltre che culturali.
Domenica 26 Gennaio dalle ore 18 verranno presentati i laboratori. Tra questi: il laboratorio di teatro, il laboratorio di percussioni e batteria a cura dei maestri Angelo Calabrese e Gianluca Salerno in arte Xangò, il laboratorio di chitarra per adulti ed il corso di danze balcaniche. A seguire sarà possibile cenare a prezzi popolari cominciando così a contribuire fattivamente anche al progetto “Taverna Sociale Lido Pola“. Ad allietare tutti i partecipanti ci sarà la performance di percussioni live dei maestri Iermano, Calabrese e Xangò.
Domenico, uno dei ragazzi del collettivo Bancarotta definisce l’ex Lido “un vero e proprio cantiere sociale e di sperimentazione, uno spazio nella Babilonia che viviamo ogni giorno, dopo vent’anni di dismissione della fabbrica e mancato sviluppo. Dopo i lavori per la vivibilità dello spazio, finalmente è arrivata l’ora di riempire lo spazio di attività e progetti”.[divider]
Bancarotta però non è solo a favore della “questione bagnolese”. Domenico infatti sottolinea come l’attenzione è volta a ogni tipo di problematica sociale nel tentativo di dare una “risposta dal basso alla crisi, in alternativa all’austerity proposta da BCE & co.”. “Bancarotta – continua Domenico – partecipa a dei percorsi come “Magnammece ‘o pesone” come risposta alla crisi e forma di reddito indiretto riappropriandosi di strutture in un periodo dove la svendita degli immobili pubblici è all’ordine del giorno così come la mancanza di tetti e fa parte del comitato “BonifichiamoBagnoli” e “una spiaggia per tutti”.