

Nonostante il parere favorevole alla sua decadenza ed i tweet in cui lo definisce “carnefice”, è avvenuto – nonostante il no convinto di buona parte della base dell’elettorato democratico e di alcuni interni- presso la sede di Via Del Nazareno, l’incontro politico che mostra il vero volto delle larghe intese: Matteo Renzi incontra Silvio Berlusconi nella sede del Partito Democratico a Roma.[divider]Ma il nemico in casa democrat non ha fatto un blitz; quello di sabato scorso è stato proprio un evento programmato, cercato e “consumato”.
A detta di Matteo Renzi, con Berlusconi c’è stata “profonda sintonia” tanto che pare che l’accordo su alcune fondamentali modifiche alla legge elettorale sia giunto.
In particolare i punti che hanno accomunato i due leader di partito sono stati la necessità che la nuova legge sia pensata sul modello spagnolo che “favorisca la governabilità ed il bipolarismo”; il superamento del bicameralismo paritario e la riforma del Titolo V della Costituzione. In merito al Senato, Renzi ha evidenziato la necessità di trasformarlo in Camera delle Autonomie (con gli onorevoli senza indennità e senza possibilità di voto di fiducia al governo).
L’entrata di Berlusconi nella “tana del lupo” è stata molto scenografica: corteo di auto blu, molti bodyguard, l’ingresso dal retro e l’incontro, durato circa due ore e mezzo, si è concluso con le foto di rito ma non in coppia.[divider]Al termine dell’incontro il segretario Pd in conferenza stampa, elencando gli elementi discussi, ha sottolineato però che nel frattempo, sia in sede di direzione di partito che su proposta di elementi esterni alla dirigenza, il PD è “aperto al contributo di chi vorrà starci”. L’importante, sempre secondo il sindaco di Firenze è che la nuova legge elettorale “favorisca la governabilità, il bipolarismo ed elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli”. Anche nel comunicato ufficiale post incontro di Berlusconi si ravvede la stessa apertura ad altre possibilità ed al dibattito con altre realtà politiche col fine ultimo del “consolidamento dei grandi partiti in un’ottica di semplificazione dello scenario politico”.
Nella stessa nota Berlusconi spiega inoltre che nonostante la sua Forza Italia sia all’opposizione rispetto al governo Letta, promette appoggio in vista delle riforme.[divider] Favorevole al dialogo interpartitico è stato da subito il Premier Enrico Letta che ha definito l’incontro come “una strada giusta”.
In polemica invece il Nuovo Centrodestra. Durante un evento a Pesaro, Angelino Alfano ha attaccato il duetto: “si scordino di fare la legge elettorale senza di noi. Non possono farla e non la faranno” le parole del Vicepremier. Il Presidente di Ncd Renato Schifani rincara la dose affermando che va bene il dialogo “ma gli accordi vanno fatti a più mani”. Dal canto suo Beppe Grillo sottolinea la poca coerenza renziana ed il fatto che Berlusconi
Piccola nota di cronaca: all’arrivo delle auto di Berlusconi un gruppo di manifestanti del Popolo Viola ha gettato uova.
A detta di Matteo Renzi, con Berlusconi c’è stata “profonda sintonia” tanto che pare che l’accordo su alcune fondamentali modifiche alla legge elettorale sia giunto.
In particolare i punti che hanno accomunato i due leader di partito sono stati la necessità che la nuova legge sia pensata sul modello spagnolo che “favorisca la governabilità ed il bipolarismo”; il superamento del bicameralismo paritario e la riforma del Titolo V della Costituzione. In merito al Senato, Renzi ha evidenziato la necessità di trasformarlo in Camera delle Autonomie (con gli onorevoli senza indennità e senza possibilità di voto di fiducia al governo).
L’entrata di Berlusconi nella “tana del lupo” è stata molto scenografica: corteo di auto blu, molti bodyguard, l’ingresso dal retro e l’incontro, durato circa due ore e mezzo, si è concluso con le foto di rito ma non in coppia.[divider]Al termine dell’incontro il segretario Pd in conferenza stampa, elencando gli elementi discussi, ha sottolineato però che nel frattempo, sia in sede di direzione di partito che su proposta di elementi esterni alla dirigenza, il PD è “aperto al contributo di chi vorrà starci”. L’importante, sempre secondo il sindaco di Firenze è che la nuova legge elettorale “favorisca la governabilità, il bipolarismo ed elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli”. Anche nel comunicato ufficiale post incontro di Berlusconi si ravvede la stessa apertura ad altre possibilità ed al dibattito con altre realtà politiche col fine ultimo del “consolidamento dei grandi partiti in un’ottica di semplificazione dello scenario politico”.
Nella stessa nota Berlusconi spiega inoltre che nonostante la sua Forza Italia sia all’opposizione rispetto al governo Letta, promette appoggio in vista delle riforme.[divider] Favorevole al dialogo interpartitico è stato da subito il Premier Enrico Letta che ha definito l’incontro come “una strada giusta”.
In polemica invece il Nuovo Centrodestra. Durante un evento a Pesaro, Angelino Alfano ha attaccato il duetto: “si scordino di fare la legge elettorale senza di noi. Non possono farla e non la faranno” le parole del Vicepremier. Il Presidente di Ncd Renato Schifani rincara la dose affermando che va bene il dialogo “ma gli accordi vanno fatti a più mani”. Dal canto suo Beppe Grillo sottolinea la poca coerenza renziana ed il fatto che Berlusconi
Piccola nota di cronaca: all’arrivo delle auto di Berlusconi un gruppo di manifestanti del Popolo Viola ha gettato uova.