
Commemorazione vittime Costa Concordia

Sono passati 2 anni. Due interminabili anni a piangere i 32 morti e l’unico disperso del naufragio della nave da crociera Costa Concordia al largo dell’Isola del Giglio.
Il 13 Gennaio 2012 alle ore 21:45 circa dopo aver effettuato l’azzardata – quanto illegale – manovra definita in gergo marittimo “inchino” rasentando le coste dell’isola toscana, la Costa Concordia guidata dal Comandante Francesco Schettino si scontra con gli scogli delle Scole. L’impatto devastante ha distrutto i circa 70 metri della fiancata sinistra permettendo all’acqua di invadere tutti i vani; l’imbarcazione, dopo che si è in qualsiasi modo tentato di far uscire tutte le migliaia di persone tra dipendenti Costa Crociere e turisti, si è definitivamente inclinata sul fianco di dritta.
Dopo circa 18 mesi dal tragico evento si è riusciti a svuotare la nave di tutto il suo combustibile senza impattare sull’ambiente e a farla roteare di 65 gradi così da riposizionarla in asse in acqua in attesa di portarla nel definitivo porto per smantellarla.
Ieri, 13 Gennaio 2014, dopo 2 anni di lacrime, ricerche, studi, dibattiti televisivi, i gigliesi – che tanto si sono prodigati subito dopo l’incidente per accudire tutti i viaggiatori superstiti tanto da meritare una medaglia al valor civile dal Presidente Napolitano – hanno deciso ricordare il naufragio in modo composto e sobrio.
Al mattino alla presenza del Vescovo Guglielmo Borghetti, del sindaco Sergio Ortelli e dal referente di Costa Crociere Beniamino Maltese e’ stata depositata davanti alla prua della nave una corona di fiori; i parenti delle vittime presenti alla commemorazione hanno lanciato anche loro un mazzo di fiori in ricordo dei loro cari scomparsi.
Si è tenuta nella Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano anche la messa solenne officiata dal Vescovo a cui hanno presenziato moltissimi isolani oltre ad una cinquantina di supersiti, alcuni rappresentanti di Costa Concordia e molte autorità, tra cui il capo della Protezione Civile, nonché referente per l’accaduto Franco Gabrielli.
Nel pomeriggio in una chiesa della zona di Giglio Castello invece c’è stato un concerto di musica classica per archi dedicato ai gigliesi e alla loro massima solidarietà. In serata c’è stato il gesto più sentito: dopo la fiaccolata con arrivo al porto, alle 21.45 ossia l’ora dell’impatto, c’è stato il suono delle campane e delle sirene delle imbarcazioni nel porto che ha accompagnato le preghiere di tutti i presenti.
Nella mattinata si è tenuta a Grosseto nelle sale del Teatro Moderno anche un’udienza per il processo che vede come unico imputato proprio il Comandante Schettino. Quest’ultimo non si è presentato perché i suoi legali sono tra quelli che hanno deciso di far sciopero fino al 15 Gennaio. Erano però presenti – per partecipare poi agli eventi commemorativi ufficiali – una trentina di superstiti e parenti delle vittime del naufragio che hanno richiesto ed ottenuto dai giudici che si osservasse un minuto di silenzio. Le uniche parole del Comandante sono state: “esprimo il mio più profondo cordoglio e rinnovo la mia vicinanza ai famigliari delle vittime. Mi associo al silenzio commemorativo in aula che rinnova un dolore indelebile per tutto noi”.
Proprio a causa dello sciopero degli avvocati penalisti, il processo è stato rinviato al 27 Gennaio.
Il 13 Gennaio 2012 alle ore 21:45 circa dopo aver effettuato l’azzardata – quanto illegale – manovra definita in gergo marittimo “inchino” rasentando le coste dell’isola toscana, la Costa Concordia guidata dal Comandante Francesco Schettino si scontra con gli scogli delle Scole. L’impatto devastante ha distrutto i circa 70 metri della fiancata sinistra permettendo all’acqua di invadere tutti i vani; l’imbarcazione, dopo che si è in qualsiasi modo tentato di far uscire tutte le migliaia di persone tra dipendenti Costa Crociere e turisti, si è definitivamente inclinata sul fianco di dritta.
Dopo circa 18 mesi dal tragico evento si è riusciti a svuotare la nave di tutto il suo combustibile senza impattare sull’ambiente e a farla roteare di 65 gradi così da riposizionarla in asse in acqua in attesa di portarla nel definitivo porto per smantellarla.
Ieri, 13 Gennaio 2014, dopo 2 anni di lacrime, ricerche, studi, dibattiti televisivi, i gigliesi – che tanto si sono prodigati subito dopo l’incidente per accudire tutti i viaggiatori superstiti tanto da meritare una medaglia al valor civile dal Presidente Napolitano – hanno deciso ricordare il naufragio in modo composto e sobrio.
Al mattino alla presenza del Vescovo Guglielmo Borghetti, del sindaco Sergio Ortelli e dal referente di Costa Crociere Beniamino Maltese e’ stata depositata davanti alla prua della nave una corona di fiori; i parenti delle vittime presenti alla commemorazione hanno lanciato anche loro un mazzo di fiori in ricordo dei loro cari scomparsi.
Si è tenuta nella Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano anche la messa solenne officiata dal Vescovo a cui hanno presenziato moltissimi isolani oltre ad una cinquantina di supersiti, alcuni rappresentanti di Costa Concordia e molte autorità, tra cui il capo della Protezione Civile, nonché referente per l’accaduto Franco Gabrielli.
Nel pomeriggio in una chiesa della zona di Giglio Castello invece c’è stato un concerto di musica classica per archi dedicato ai gigliesi e alla loro massima solidarietà. In serata c’è stato il gesto più sentito: dopo la fiaccolata con arrivo al porto, alle 21.45 ossia l’ora dell’impatto, c’è stato il suono delle campane e delle sirene delle imbarcazioni nel porto che ha accompagnato le preghiere di tutti i presenti.
Nella mattinata si è tenuta a Grosseto nelle sale del Teatro Moderno anche un’udienza per il processo che vede come unico imputato proprio il Comandante Schettino. Quest’ultimo non si è presentato perché i suoi legali sono tra quelli che hanno deciso di far sciopero fino al 15 Gennaio. Erano però presenti – per partecipare poi agli eventi commemorativi ufficiali – una trentina di superstiti e parenti delle vittime del naufragio che hanno richiesto ed ottenuto dai giudici che si osservasse un minuto di silenzio. Le uniche parole del Comandante sono state: “esprimo il mio più profondo cordoglio e rinnovo la mia vicinanza ai famigliari delle vittime. Mi associo al silenzio commemorativo in aula che rinnova un dolore indelebile per tutto noi”.
Proprio a causa dello sciopero degli avvocati penalisti, il processo è stato rinviato al 27 Gennaio.