

Enrico Cialdini – Generale dell’esercito piemontese ai tempi del re Vittorio Emanuele II di Savoia nonché uno dei protagonisti delle stragi del meridione durante il periodo di unificazione del Paese nel 1861 – ha perso la piazza a lui intitolata nella città di Venezia. La decisione, presa in realtà nella municipalità di Mestre, risale alla fine dicembre grazie a una mozione contro il ricordo del Generale Cialdini. Una scelta che fa riflettere e che, per i meridionali, merita rispetto e compiacimento.[divider]In primis il generale Cialdini viene ricordato per la vittoria conquistata dall’esercito sardo-piemontese contro i Borbone, famiglia regnante nel Mezzogiorno e cara al popolo. Dopodiché proprio nel 1861 guidò una spedizione nel Mezzogiorno utile alla repressione del brigantaggio, il movimento armato che si opponeva ai Piemontesi e che a tutti i costi voleva che i Borbone risalissero sul trono. La spedizione fu sanguinaria trasformandosi in una carneficina civile spinta da un vero accanimento contro gli uomini del Sud. Vengono ricordate le distruzioni di casolari e masserie e vaste azioni contro centri abitati come l’eccidio di Casalduni e Pontelandolfo o Mola di Gaeta rasa al suolo a colpi di cannone il 17 febbraio 1861.[divider]

Purtroppo queste note dolenti di azioni poco ortodosse non vengono ricordate nei libri di scuola, sui quali è ormai consuetudine leggere di una liberazione del Sud dalle dominazioni straniere da parte dei Savoia. Ma Mestre, oggi, fa onore al Mezzogiorno pur essendo nel “profondo Nord” e con una delibera approvata quasi da un plebiscito (25 voti favorevoli su 26 e un leghista astenuto) toglie il nome di Enrico Cialdini dalla Piazza perché “un omicida non merita una piazza intitolata in suo onore”. Un esempio che forse Napoli potrebbe seguire a ruota, facendo onore a una delle sue piazze principale che – secondo associazioni meridionaliste e non – porta immeritatamente il nome di Garibaldi. Ancora una volta viene da chiedersi, ma poi in fin dei conti il Regno delle Due Sicilie ne ha ricavato così tanto dall’Unità di Italia? La risposta potrebbe sembrare retorica.