

A Milano ieri c’è stata la prima Assemblea Nazionale del Pd con Matteo Renzi nuovo segretario del partito. Proclamato invece presidente il secondo classificato alle passate primarie, Gianni Cuperlo e suo vice la prodiana Sandra Zampa a sottolineare la pace e la comunione di intenti interna al partito stesso.
Matteo Renzi dal palco ha cominciato a dettare l’agenda dei prossimi mesi sia per il Partito Democratico che per l’esecutivo di Letta: legge elettorale, ius soli e il superamento della Bossi-Fini, unioni civili, sostegno al lavoro, stop agli aiuti alle banche e all’Europa tecnocratica e punti programmatici – simil patto alla tedesca – su cui le larghe intese possono e devono incontrarsi per il “bene del paese” ma solo per i prossimi 12-15 mesi perché, come ripete da tempo lo stesso Renzi , queste sono un’eccezione e non la regola.
Parola chiave dell’Assemblea è stato ribelli. “Restiamo ribelli e cambiamo l’Italia. Ciascuno di noi ha il suo pantheon di ribelli. Ma l’essere ribelli è soprattutto una sfida con se stessi. Si è ribelli se ciascuno di noi prova a cambiare la quotidianità: dobbiamo essere capaci di cambiare nel nostro piccolo l’Italia” queste le parole di Renzi dopo l’intervento-saluto del Premier Letta e di Davide Zoggia che ha ringraziato anche Romano Prodi per la sua presenza alle primarie.
Anche l’ala più a sinistra del partito, quella che si aspetta riforme sul lavoro, è stata accontentata con l’elezione in assemblea del segretario della Fiom Maurizio Landini.
Ma sono soprattutto le parole del neo segretario Renzi su Beppe Grillo ed il Movimento 5 Stelle a far salire l’entusiasmo in Assemblea. “In modo provocatorio Grillo dice rinuncia ai 40 milioni di rimborsi. Lo dico io `Beppe firma qua´: caro Grillo hai 160 parlamentari decisivi per fare le riforme. Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e su legge elettorale”. Ed ancora: “Ci stai a giocare in modo pulito e trasparente senza accordi senza patti? Se sei disponibile, il Pd è davanti a te e non dietro. Se ci stai, si fa . Se noi ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te”. Ovviamente Grillo non ha tardato a rispondere dal suo blog definendo Renzi “una scorregina“.
Matteo Renzi dal palco ha cominciato a dettare l’agenda dei prossimi mesi sia per il Partito Democratico che per l’esecutivo di Letta: legge elettorale, ius soli e il superamento della Bossi-Fini, unioni civili, sostegno al lavoro, stop agli aiuti alle banche e all’Europa tecnocratica e punti programmatici – simil patto alla tedesca – su cui le larghe intese possono e devono incontrarsi per il “bene del paese” ma solo per i prossimi 12-15 mesi perché, come ripete da tempo lo stesso Renzi , queste sono un’eccezione e non la regola.
Parola chiave dell’Assemblea è stato ribelli. “Restiamo ribelli e cambiamo l’Italia. Ciascuno di noi ha il suo pantheon di ribelli. Ma l’essere ribelli è soprattutto una sfida con se stessi. Si è ribelli se ciascuno di noi prova a cambiare la quotidianità: dobbiamo essere capaci di cambiare nel nostro piccolo l’Italia” queste le parole di Renzi dopo l’intervento-saluto del Premier Letta e di Davide Zoggia che ha ringraziato anche Romano Prodi per la sua presenza alle primarie.
Anche l’ala più a sinistra del partito, quella che si aspetta riforme sul lavoro, è stata accontentata con l’elezione in assemblea del segretario della Fiom Maurizio Landini.
Ma sono soprattutto le parole del neo segretario Renzi su Beppe Grillo ed il Movimento 5 Stelle a far salire l’entusiasmo in Assemblea. “In modo provocatorio Grillo dice rinuncia ai 40 milioni di rimborsi. Lo dico io `Beppe firma qua´: caro Grillo hai 160 parlamentari decisivi per fare le riforme. Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e su legge elettorale”. Ed ancora: “Ci stai a giocare in modo pulito e trasparente senza accordi senza patti? Se sei disponibile, il Pd è davanti a te e non dietro. Se ci stai, si fa . Se noi ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te”. Ovviamente Grillo non ha tardato a rispondere dal suo blog definendo Renzi “una scorregina“.
Emanuela Nicoloro