
[dropcap]L[/dropcap]a Campania continua a far parlare di sé in termini di malagestione dei rifiuti. Proprio in questi giorni in cui il drammatico disastro della Terra dei Fuochi è sulla bocca di tutti, spunta anche un’ altra realtà difficile e gravosa. Infatti, oltre al danno ambientale, esiste anche un presunto danno erariale ed il non rispetto della percentuale di raccolta differenziata, come denunciato ai microfoni de Linkazzato.it da Maria Muscarà di M5S. Proprio questa mattina la Muscarà, insieme ad avvocati e cittadini, ha presentato, presso la Corte dei Conti, un esposto contro il sindaco De Magistris che sarebbe colpevole di non aver attuato, quindi rispettato, le disposizioni europee in tema di raccolta differenziata. Gli obiettivi di legge ordinavano al Comune di Napoli, nel periodo 2006-2013, di raggiungere il 65% di raccolta, cosa mai avvenuta dato che attualmente si è fermi al 21,20%, come dimostrano i dati dell’ Osservatorio Regionale dei Rifiuti. Inadempienze dunque nella gestione dei rifiuti a Napoli con gravissime ripercussioni: infatti il Tribunale Europeo ha respinto i due ricorsi presentati dall’Italia, negando in questo modo anche i 46 milioni di euro destinati alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti in Campania. Per di più, oltre a perdere i fondi, paradossalmente il nostro Paese è stato condannato a pagare le spese di giudizio.[divider] Inoltre la Muscarà ha sottolineato come l’aumento della TARSU sia dovuto proprio alle trasgressioni dei termini di legge da parte dell’Amministrazione Comunale partenopea e come la stessa istituzione sia rimasta in silenzio davanti all’attuazione di piani risolutivi volti al raggiungimento di un regolare e funzionale ciclo dei rifiuti. Infine, secondo gli intervistati, la denuncia di stamattina ha anche lo scopo di informare la Corte dei Conti di presunte irregolarità nella gestione del denaro pubblico, esortando, dunque, la Procura regionale ad avviare le opportune procedure per l’accertamento dei fatti. Insomma ai cittadini non resta solo ammalarsi ma anche pagare errori e carenze di un sistema che ancora una volta si dimostra fallimentare. In poche parole, i napoletani pagano per ammalarsi, pagano per morire. I residenti sono stanchi, spaventati, arrabbiati. Dopo le continue sollecitazioni ed i comitati cittadini andati a vuoto, per molti è arrivato il momento di passare ai fatti.
Massimiliano Notaro