

[dropcap]I[/dropcap]l sito archeologico di Pompei: una città che testimonia lo splendore e le luci del passato ma che purtroppo rappresenta anche le ombre del presente. E queste ombre, le mafie, sono le stesse che oscurano non solo l’area pompeiana ma tante altre realtà campane e non. Infatti in passato, come ipotizzato, la prestigiosa area archeologica è già stata segnata da probabili infiltrazioni camorristiche tanto da ricondurre a queste il degrado in cui versano gli scavi. A tal proposito il prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino, ha emesso oggi un decreto per evitare eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori di Pompei, lavori che senza dubbio“fanno gola”. La stessa disposizione ha condotto il personale del Centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, con l’ausilio di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, ad un blitz ispettivo antimafia presso i cantieri situati nell’area archeologica degli scavi. Nello specifico l’accesso del Gruppo Interforze si è focalizzato presso i siti della Casa delle Pareti Rosse, di Sirico e del Marinaio, opere che rientrano nel “Grande Progetto Pompei” che ha ottenuto 105 milioni di euro dall’Unione Europea. Durante l’ispezione sono state controllate 20 persone e due società operanti nel cantiere. Nella speranza che la luce ritorni anche sul presente dell’antica città di Pompei, si attendono i risultati definitivi della perizia.
Massimiliano Notaro