

[dropcap]È[/dropcap] successo ancora e non sarà, molto probabilmente, nemmeno l’ultima. Ieri sera, in via Olmi Grandi, a Corinaldo (Ancona), l’ennesimo pirata della strada alla guida di un furgone, con un tasso alcolemico di 2,4 e sprovvisto di patente, ha travolto e ucciso Tarcisio Saccinto, un quindicenne in sella ad uno scooter.
Inutili i soccorsi del 118. Per Tarcisio non c’e’ stato nulla da fare: è stato sbalzato via, finendo nel giardino di una casa vicina. Il suo scooter è stato preso in pieno e per il violentissimo impatto si è spezzato a metà. Per quanto concerne la dinamica dell’incidente, risulterebbe che il furgone abbia invaso la corsia opposta e che il pirata in questione avesse già precedenti per guida in stato di ebbrezza. Attualmente si trova agli arresti domiciliari; l’udienza di convalida è prevista per domani o dopodomani.[divider]Secondo la stima preliminare sugli incidenti stradali dell’Istat del 2012, l’anno scorso si sono verificati in Italia 184.500 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti, entro il trentesimo giorno, è pari a 3.650, mentre i feriti ammontano a 260.500; e, rispetto al 2011, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti con lesioni a persone (-10,2%) e del numero dei morti (-5,4%). Dunque, ogni anno il numero dovrebbe diminuire, eppure non è mai sufficientemente basso da annullare o ridurre drasticamente tragiche vicende.
Non importa di che nazionalità si è, non interessa a nessuno. Esistono leggi da rispettare ed è inaccettabile morire per irresponsabilità altrui. Questa forse la rabbia maggiore. Non si può morire perché qualcuno ha deciso di guidare ubriaco e senza patente. Non si può morire quando si è ligi e rispettosi delle leggi.
Massimiliano Notaro