
Prosegue il lavoro di ricerca sulle Bio-Grafie della Piccola Compagnia della Magnolia. Dopo la scrittrice Zelda Fitzgerald e il balleriono Rudol’f Nureyen, tocca a Bernard Boursicot e Shi Pei Pu.
Il palco della Galleria Toledo è stato testimone dal 15 al 19 marzo di una delle più controverse storie d’amore mai raccontate. Diplomatico francese a Pechino l’uno, famoso cantante d’opera l’altro, stringono amicizia nella capitale asiatica negli anni Sessanta. Dopo che l’artista confessa di essere in realtà una donna costretta a travestirsi da uomo per volere di sua madre che non riusciva a dare un figlio maschio a suo marito, diventano amanti.
Shi Pei Pu dà un figlio a Boursicot che, per tutelare la propria famiglia è costretto a passare documenti di Stato al governo cinese. Una storia d’amore durata oltre vent’anni che ha il proprio epilogo nel 1983, anno in cui Boursicot interrogato dagli agenti del controspionaggio francese rivela ogni cosa e viene arrestato con la sua amata. Solo più tardi, il diplomatico scoprirà che Shi Pei Pu era in realtà un uomo al servizio della Cina.
Una storia incredibile, è la realtà supera l’immaginazione, la cui traduzione scenica è un’appassionante ricerca sull’inversione di ruoli,resa ancora più interessante dal gioco di specchi che Giorgia Cerruti e Davide Giglio creano. Come il diplomatico francese, alla fine dello spettacolo gli spettatori scoprono che l’attore che interpreta Shi Pei Pu è in realtà un uomo e che l’interprete di Boursicot è una donna. La loro presenza sul palco è un continuo rimando a qualcos’altro, una decostruzione e ricostruzione del concetto di identità sessuale.
Sullo sfondo gli eventi storici e politici di quegli anni, il processo durante il quale i due furono condannati a sei anni di reclusione, e infine, la grazia del Presidente Mitterand per Shi Pei Pu.
Di tanto in tanto, a irrompere sulla scena è proprio la voce di Boursicot, che tra un ricordo e una risata, racconta stralci dell’incredibile raggiro internazionale di cui è stato vittima.
I due interpreti immaginano che i due amanti si rincontrino dopo la morte, ma nemmeno le condizioni ideali dell’aldilà permettono al diplomatico (tuttora in vita) di perdonare l’uomo (oggi morto) che aveva costruito con il grezzo materiale delle bugie la donna che l’altro amò, inghiottita poi dalle sabbie mobili della menzogna.
“Io sono un uomo che ha amato una donna creata da un uomo”, dice Boursicot. Il sentimento d’amore tra il diplomatico e la spia è stato l’unico elemento reale dell’intera vicenda costruita dai servizi segreti cinesi. Allo stesso modo, il lavoro della Piccola Compagnia della Magnolia mira a cercare la verità all’interno dell’illusione del palcoscenico.