«Il processo involutivo del commercio va arrestato per sconfessare la desertizzazione urbana che sta interessando varie zone di Napoli», queste le parole del Presidente del Centro Commerciale Vomero-Arenella e delegato provinciale di Confimprese Italia, Enzo Perrotta, riportate dal quotidiano Il Mattino di Napoli, lo scorso novembre. La questione, difatti, non è nuova: sono anni, mesi che si parla del caro fitti della zona Vomero, in Napoli. In quel periodo si contavano 132 esercizi commerciali con saracinesche abbassate e costretti, dunque, a chiudere definitivamente o a traslocare. Ne sono degli esempi le Librerie Guida Merliani e Loffredo, di cui Linkazzato.it ha precedentemente trattato. Oggi si parla di 600 locali a rischio sfratto entro il 2014. [divider]Nel frattempo i consiglieri dell’esecutivo nazionale dei Verdi, Peppe Russo e Francesco Emilio Borrelli, hanno dato notizia che Pd e Verdi si sono attivati per preparare una legge regionale che tuteli marchi e locali storici della Campania. Mesi fa si affrontò anche il problema del riciclaggio del denaro e lo stesso Perrotta, in un’intervista telefonica, rilasciata a Campania Su Web, dichiarò: «i negozi sfitti sono un’autostrada per il riciclaggio di denaro sporco», quindi, un’opportunità, posta su un vassoio d’argento, per criminali e camorristi. La preghiera, a questo punto, è quella che i proprietari di immobili decidano di abbassare i prezzi per evitare che il Vomero diventi “una lavanderia di denaro sporco”, come lo definì Mario Coppeto, Presidente della V Municipalità.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui