L’ispezione scandalo che ha coinvolto la Volkswagen ha lasciato di stucco non solo l’Europa, ma il mondo intero; le borse crollano dappertutto. Ormai è guerra aperta tra gli altri Stati e la Germania, che dovrà rispondere a questa grave accusa con basi solide nelle sue fondamenta. L’attacco è arrivato dopo un’indagine avviata da un’associazione di ecologisti che hanno effettuato dei test sui gas fuoriusciti e non sono risultati nella norma. Emissioni truccate, dunque, a causa di un software collegato alla centralina delle auto che falsificava i dati dei gas emessi. Anche la Cancelliera Merkel è intervenuta sull’episodio chiedendo chiarezza sull’avvenuto. E così decade il mito tedesco delle auto, e può esultare la concorrente spietata, la Toyota giapponese, che già chiede spiegazioni. L’amministratore delegato, Martin Winterkorn è pronto ad essere immediatamente sostituito, la prima notizia del mattino, poi smentita dalla Volkswagen stessa. C’è bisogno di chiarezza e trasparenza sull’episodio, lo chiede tutta l’Europa, anche la Francia e l’Italia. Il ministro dei trasporti italiano procederà ad avviare un’indagine accurata nei confronti della casa automobilistica che oggi vanta più di 11 milioni di veicoli in tutto il mondo. Ma l’emergenza è grande, se si pensa che lo stesso numero di automobili sono dotati del software colpevole di malfunzionamento che controlla lo smog emesso nell’atmosfera.
I titoli dell’azienda hanno perso in due giorni oltre il 22,5% solo a Francoforte, pari a un terzo del loro valore, è stato calcolato che ad oggi sono stati persi più di 24 miliardi di euro di capitali. Ora la Volkswagen dovrà far fronte a queste spese supplementari, dare delle risposte e consentire indagini approfondite. Anche in Corea del Sud e in Australia sono stati convocati dei consigli e invitati i migliori ingegneri dell’azienda sospetta, per ottenere dei chiarimenti su quanto accaduto. Tutti i paesi vogliono sapere se nel loro territorio circolano veicoli con il software fraudolento, a discapito dell’ambiente e delle continue inquinanti emissioni.