Nei ricordi del “prima di Internet” vi sono: libri, riviste, cartine, enciclopedie, profumo di biblioteche, sms, tasche piene di gettoni per telefonare, ecc…
Tutto era diverso. Per fare un biglietto del treno dovevi arrivare in stazione con un lieve anticipo, sperando che non ci fosse una lunga fila davanti a te. Per sentire una canzone che ti piaceva dovevi fare zapping tra la radio e la Tv, senza nemmeno avere la sicurezza di riuscire a beccarla. Per cercare un numero di telefono dovevi prendere la “grossa Bibbia SIP” ed inizare una colossale ricerca tra i milioni di nomi messi a disposizione. Per fare una partita a calcetto di strada dovevi andare a bussare gli amici porta per porta, e il più delle volte ti intrattenevi in una piacevole chiacchierata con i parenti che rispondevano al tuo “c’è Giuseppe??”.
Le riunioni familiari dell’ormai imminente web 3.0 non hanno nulla a che vedere con il vecchio focolare domestico, dove ci si rifugiava dopo una stressante giornata di lavoro o di brutti voti presi a scuola. Sono ormai trascorsi quei tempi in cui la sera si stava insieme commentando le vicende accadute ad ogni membro della famiglia durante l’arco della giornata e discutendo su chi doveva sparecchiare la tavola e lavare i piatti. Oggi tutto questo è fuori discussione. Si sta tutti insieme alla stessa tavola, ma si è emotivamente soli. Si sta tutti insieme nella stessa stanza, ma con la testa ognuno perso nel cyberspazio del proprio apparecchio elettronico.
Sì, è vero, vi è nostalgia di quei tempi senza Internet dove tutto era avvolto da un alone di fascino, di mistero e di imprevedibilità, quando nulla era scontato e la vita era fatta di soli spazi e tempi fisici. Ma è anche vero che siamo così addentrati nell’epoca virtuale in cui viviamo che non ne possiamo più fare a meno, abbiamo tutta l’informazione a portata di dito, viviamo nella sensazione di onnipotenza pensando al mondo racchiuso nel nostro smartphone.
Internet è ormai la normalità.