Dal 30 aprile al 6 maggio la 29esima edizione del “GLBT”, che adesso prende il nome di “TGLFF”, ovvero “Torino Gay & Lesbian Film Festival – L’altro Festival”. Tre sezioni, sei anteprime mondiali e settantadue nazionali al Multisala Cinema Massimo di Torino. Tra i temi trattati nei 137 film proposti vi sono il bullismo e le leggi restrittive di Vladimir Putin. Le danze verranno aperte da Ambra Angioini, madrina del Festival e ad accompagnarla Carlo Gabardini, attore ultimamente molto impegnato nel denunciare l’omofobia.
Si parla di “forma mentis”, di conservatorismo e talvolta di ignoranza, sta di fatto che le discriminazioni nei confronti di chi ama un uomo o una donna del proprio sesso sono, da sempre, presenti. Lo scorso 26 gennaio 2013 in un articolo de l’Unità si parlava di un sondaggio del 2010 con cui è stato stimato che il +74% dei cittadini considerava l’omosessualità “immorale e paragonabile a una malattia mentale”. Poche le differenze con l’attuale opinione, visto e considerato che lo scorso 17 gennaio 2014 il presidente Putin, come riportato da L’Huffington Post, ha dichiarato: «Il sesso gay non è un crimine in Russia, quindi i gay possono sentirsi al sicuro, stare calmi, ma per cortesia devono lasciare in pace i bambini». [divider]Attraverso il Festival se ne torna a parlare con l’ausilio di telecamere e attori; se ne continua a discutere per sensibilizzare e far comprendere che gay, lesbiche, transessuali o bisessuali sono prima di tutto persone, aventi gli stessi diritti e doveri degli altri: dunque se proprio non si riesce ad amarli e stimarli, bisogna rispettarli e tollerarli. Il giorno 2 maggio Carlo Gabardini introdurrà una serata-evento intitolata “Bullismo, al centro del bersaglio”. Tra gli altri importanti avvenimenti è prevista la consegna de “Il premio Dorian Gray alla carriera” all’attrice e drammaturga Emma Dante e un omaggio a Derek Jarman, Lou Reed e Philip Seymour Hoffman, attori di spessore recentemente scomparsi, per la sezione Cinemascape Celebration.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
Si parla di “forma mentis”, di conservatorismo e talvolta di ignoranza, sta di fatto che le discriminazioni nei confronti di chi ama un uomo o una donna del proprio sesso sono, da sempre, presenti. Lo scorso 26 gennaio 2013 in un articolo de l’Unità si parlava di un sondaggio del 2010 con cui è stato stimato che il +74% dei cittadini considerava l’omosessualità “immorale e paragonabile a una malattia mentale”. Poche le differenze con l’attuale opinione, visto e considerato che lo scorso 17 gennaio 2014 il presidente Putin, come riportato da L’Huffington Post, ha dichiarato: «Il sesso gay non è un crimine in Russia, quindi i gay possono sentirsi al sicuro, stare calmi, ma per cortesia devono lasciare in pace i bambini». [divider]Attraverso il Festival se ne torna a parlare con l’ausilio di telecamere e attori; se ne continua a discutere per sensibilizzare e far comprendere che gay, lesbiche, transessuali o bisessuali sono prima di tutto persone, aventi gli stessi diritti e doveri degli altri: dunque se proprio non si riesce ad amarli e stimarli, bisogna rispettarli e tollerarli. Il giorno 2 maggio Carlo Gabardini introdurrà una serata-evento intitolata “Bullismo, al centro del bersaglio”. Tra gli altri importanti avvenimenti è prevista la consegna de “Il premio Dorian Gray alla carriera” all’attrice e drammaturga Emma Dante e un omaggio a Derek Jarman, Lou Reed e Philip Seymour Hoffman, attori di spessore recentemente scomparsi, per la sezione Cinemascape Celebration.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui