La Storia
Le Rari Nantes furono le prime associazioni di nuotatori. Il 14 agosto 1899, a Como, per volere di Achille Santoni (che ne sarà il primo presidente) nasce la Federazione Italiana Rari Nantes (FIRN), dalle cui spoglie molto più tardi (1930) sotto la spinta del Partito Fascista, nascerà la Federazione Italiana Nuoto (FIN).
Nel 1930, con la nomina a Presidente di Leandro Arpinati, dopo una sola settimana dall’insediamento, viene cambiata la dicitura della Federazione: non più Federazione Italiana Rari Nantes, bensì la più moderna e ancora attuale Federazione Italiana Nuoto.
Primi risultati di rilievo per l’attività agonistica della FIN sono quelli ottenuti da Carlo Dibiasi alle Olimpiadi di Berlino ’36 nei tuffi.
I risultati davvero rilevanti dal punto di vista agonistico, arrivano dal 1948 in poi. Durante le Olimpiadi di Londra ’48 gli italiani della pallanuoto conquistano il primo oro olimpico con il “Settebello”, mentre agli Europei di Vienna del 1950 si evidenzia il giovane Carlo Perdersoli (che ben presto si farà conoscere dal grande pubblico con il nome di Bud Spencer per le sue doti di attore) che risulterà essere il primo italiano a scendere sotto la soglia del minuto nei 100 stile libero.
Il 1966 si apre con la più grande tragedia del nuoto italiano: Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Dino Rora, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Daniela Samuele, l’allenatore Paolo Costoli e il telecronista Nico Sapio, muoiono in un incidente aereo il 28 gennaio, a Brema, dove erano attesi per un meeting internazionale.
Fino agli anni Ottanta, il palcoscenico sarà dominato dalle stelle dei tuffi con il leggendario Klaus Dibiasi – vincitore di cinque medaglie olimpiche e Giorgio Cagnotto. Nel nuoto, invece, spiccano le imprese della giovanissima Novella Calligaris – tre medaglie olimpiche, primatista e campionessa del mondo degli 800 stile libero nel 1973 – e della staffetta 4×100 stile libero composta dal poker d’assi Pangaro-Barelli-Zei-Guarducci che nel 1975 conquistarono la prima medaglia del nuoto italiano maschile nella storia dei Mondiali: bronzo.
Domenico Fioravanti conquista il primo oro individuale del nuoto italiano nei 100 rana, e poi vincendo i 200 con Davide Rummolo di bronzo diventa l’unico atleta della storia imporsi nei 100 e 200 rana nella stessa edizione olimpica; Rosolino vince i 200 misti e chiude con l’argento i 400 stile libero e con il bronzo i 200 stile libero.
L’effetto Sydney continua a lungo. Fioravanti e Rosolino sono popolarissimi, al centro delle attenzioni dei media e degli appassionati come dimostra un sondaggio del quotidiano sportivo “La Gazzetta dello Sport”: Rosolino spicca al secondo posto nella classifica degli atleti più amati d’Italia. Dopo di lui Varenne e altri due nuotatori, Alessio Boggiatto e Viola Valli, prima tra le donne.
Dalla fine del 2003 il passo verso le Olimpiadi di Atene 2004 è molto breve. L’Italia delle piscine fa comunque la propria parte in tutte le discipline. Nella pallanuoto il Setterosa di Pierluigi Formiconi conquista l’oro ;nel nuoto Federica Pellegrini conquista l’argento nei 200 stile libero e la staffetta 4×200 si tinge di bronzo con Simone Cercato, Filippo Magnini, Emiliano Brembilla e Massimiliano Rosolino. Ancora emozioni, per la prima volta di medaglie storiche, mai festeggiate prima.
Le stelle azzurre rappresentano la punta di un movimento che è cresciuto nel quadriennio sino a sfiorare i sei milioni di praticanti del 2008 che testimoniano a sufficienza la diffusione dello sport dell’acqua che sta diventando parte importante della cultura sportiva del Paese.
I mondiali di Roma 2009 continuano il trend di sviluppo, con 10 medaglie in una manifestazione record per partecipanti e per primati mondiali a testimonianza della grande qualità dei valori in acqua.
I due ori della Pellegrini e l’oro e il bronzo della Filippi testimoniano lo standard internazionale massimo raggiunto dal nuoto femminile. Argento (assieme alla Dallapè) e bronzo per la Cagnotto nei tuffi. “Storica” prima medaglia nel sincro con il bronzo della Adelizzi.
Prosegue anche l’ascesa del nuoto, con Federica Pellegrini che bissa la doppietta 200-400 stile libero ai Mondiali di Shanghai 2011, senza però riuscire a ripetersi alle Olimpiadi dove si piazza in entrambe le gare al quinto posto. L’amarezza più grande, però, è di Tania Cagnotto, che per pochi centesimi di punto non riesce a conquistare la medaglia né dalla gara individuale di trampolino né da quella sincrocon Francesca Dallapé. Le nostre vice campionesse del mondo si fermano ai piedi del podio.
Scuole Nuoto Federali
Il progetto della Scuola Nuoto Federale inquadra, riconosce e valorizza tutte le attività didattiche (nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, salvamento e le varie forme di ginnastica ed attività motoria in acqua) che le società riconosciute svolgono, a beneficio di tutte le fasce di età, impiegando tecnici ed istruttori federali, all’interno di un impianto natatorio, mediante l’attuazione dei modelli didattici emanati dalla Federazione Italiana Nuoto.
Le società che ottengono la qualifica di Scuola Nuoto Federale hanno la certificazione da parte della F.I.N. in merito alla qualità della didattica, della organizzazione, dell’idoneità, della funzionalità e dell’igiene della struttura.
All’interno della Scuola Nuoto Federale il personale tecnico, così come il coordinatore di vasca ed i dirigenti sportivi, sono abilitati all’insegnamento e all’organizzazione dal Settore Istruzione Tecnica della F.I.N. che organizza sul territorio nazionale specifici corsi di formazioneper le varie qualifiche tecniche e per i ruoli dirigenziali.