Dal 6 all’ 8 marzo è andato in scena al Teatro Arca’s di Napoli “Il Rosario” di Federico De Roberto,con la regia di Maria Rosaria De Liquori, in veste di attrice e regista, la quale ha interpretato il personaggio della madre-padrona. Lei ci confida che da madre, nella vita è dolce e premurosa , ma in scena davvero rigida con un cuore di pietra. Siamo in una casa siciliana, che non vede i raggi del sole, il buio e il lutto dominano.Davvero inquietante viverci!!! Tutto ruota attorno alla figura materna che reprime le proprie tre figlie impedendo loro di condurre una vita normale. Le ragazze che assecondano la dispotica volontà della madre consumano la loro esistenza nella casa -prigione, quelle che si ribellano, come nel caso di Rosalia, quarta sorella delle tre, non è in grado di gestire la conquista della libertà, anzi le porterà tanta rovina e dispiaceri , perderà anche il marito squattrinato. Queste tre sorelle vivono in maniera disumana, nel grigiore delle mura gelide, sottomesse alla volontà di sua Eccellenza (madre). Silenzio, tormento, paura che si interrompono ma nello stesso tempo aumentano durante la recita del Rosario. Un Rosario alquanto strano litanie e pettegolezzi si alternano, molto attuale anche nella nostra sociètà che si riunisce per pregare ma poi l’ obiettivo è criticare gli altri. Domina il colore nero, simbolo di negazione della vita, ma in questo caso rifiuto e morte della propria figlia ribelle. Una donna gelida fino alla fine che non vorrà mai più vedere sua figlia che per lei è morta nove anni fà. Tanta amarezza nell’ accettare questo finale. Colpisce la frase di rassegnazione : cosi è , cosi è stato, cosi sarà per l’ eternità.