L’Epifania -lo dice il proverbio – tutte le feste si porta via. E’ dunque questa l’ultima occasione per festeggiare sorseggiando un caldo e aromatico vin brulè, mangiando pinza e scaldandosi al fuoco della “vecia” che brucia. Anche quest’anno, come da tradizione, la notte tra il 5 e 6 gennaio accenderanno i falò in molte città del Veneto, chiamati a seconda della zona “Panevin”, “Pirola Parola” o “casera“: le fiamme bruceranno simbolicamente i malanni dell’anno trascorso, auspicando fortuna per il futuro. Secondo la tradizione popolare il vento che trasporta con sé il fumo e le faville del falò indicherà, infatti, come sarà il nuovo anno appena iniziato. Tra i “pronosteghi” più popolari, è segno di cattiva sorte la direzione “matina”, nord ed est; buon segno verso “sera”, ovest o sud; ottimo verso “garbin”, la direzione del libeccio, che prospettava raccolti abbondanti.
Non solo fuoco, ma anche acqua: a Venezia si festeggerà a remi con la tradizionale regata delle Befane, il 6 gennaio. Anche quest’anno la simpatica regata in costume tra i soci della più antica società di canottaggio di Venezia, la Bucintoro, vedrà 50 uomini, travestiti da “befane”, sfidarsi nel tratto centrale del Canal Grande da San Tomà fino al Ponte di Rialto. L’arrivo è sotto la calza gigante calata, per l’occasione, dal ponte di Rialto.
A Mestre l’appuntamento per grandi e bambini è a Forte Marghera, con un nuovo appuntamento della Cooperativa Controvento e il “Il fortino dei piccoli“, tutto dedicato all’Epifania: l’osteria “Gatto Rosso” ospiterà la tradizionale “Tombola della Befana”, pensata per far giocare i più piccoli assieme ai loro genitori, con ricchi premi in palio.