Siamo arrivati alla fine della campagna elettorale e l’incertezza rimane ancora grande, l’innocenza è sbandierata nonostante gli ineludibili dati di fatto, come la ricetta giusta per risolvere i problemi della Campania. Solo poco spazio, d’altra parte, trovano le soluzioni e le proposte concrete a cui sono rivolte le speranze e le aspettative, peraltro troppe volte tradite, dei cittadini della Campania.
Eppure qualcosa è cambiato perchè per la prima volta in Campania si andranno a votare 50 consiglieri, dal momento che la legge elettorale regionale ha ridotto di 10 membri l’organo che da più parti viene denunciato per spese eccessive e ingiustificate. Piccola cosa ma pur sempre qualcosa.
Inoltre, si ha la possibilità di esprimere con il voto disgiunto la preferenza per un candidato presidente e sostenere parallelamente una lista circoscrizionale collegata ad un altro candidato presidente. Per tutti i chiarimenti si può consultare la pagina dedicata alla guida al voto (link) sul sito dedicato alle elezioni regionali in Campania del 2015.
E per la prima volta si voterà nel rispetto del genere femminile, ovvero ogni due preferenze espresse sulla scheda, una di queste deve essere obbligatoriamente per una donna. Questo importante cambiamento, tra l’altro, riguarda anche le elezioni in quei comuni con almeno 5000 abitanti.
E se la differenza la facesse proprio il voto disgiunto?
Alcuni, intanto, stanno combattendo una battaglia contro i vitalizi e in generale i privilegi della politica e il Presidente della Repubblica ha fatto un gesto molto significativo ma anche molto semplice ed espressione di una sobrietà inattuale per i tempi che viviamo, ovvero ha rinunciato alla pensione da professore, evitando il cumulo tra stipendio e pensione.
E’ questa la politica di cui abbiamo bisogno. Di una politica sobria e con i piedi per terra: e anche se leggiamo le notizie più recenti, non passa inosservata quella che una candidata a Presidente è andata nei giorni scorsi ripulire la spiaggia di Licola.
Ad aprile, quando c’è stata la corsa a chiudere le liste, che dovevano essere pronte per il 2 maggio si è scatenata la caccia all’asso nella manica nel mondo delle imprese, nella società perbene e dunque si sono svolte cene elettorali, incontri, dialoghi. I più originali sono stati sicuramente gli esponenti del Movimento 5 stelle che si sono inventati camerieri e hanno servito le pizze, perchè la vera politica dovrebbe essere al servizio dei cittadini e non il contrario.
Mentre negli schieramenti principali si assiste inerti al cambio di sponda di personaggi discutibili o meno a dimostrazione se non altro che, tra le compagini che si contendono la vittoria, la differenza è nelle sfumature e non nella sostanza, i temi che interessano tutti rimangono disattesi, come il lavoro che non c’è, oppure i luoghi deturpati o contaminati del nostro territorio. Ma la politica non dovrebbe occuparsi di questo?
C’è anche da dire che in tema di salute la regione Campania ha già pagato un prezzo altissimo in termini di tutela del diritto delle persone e dopo quello che è stato fatto negli ultimi anni certamente ora non si parte da zero.